lunedì 2 maggio 2011

No al nucleare. In maremma si continua la campagna d' informazione.


I prossimi eventi del Comitato Maremma


Nonostante le dichiarazioni del Presidente del consiglio, il Comitato Maremma “vota sì per fermare il nucleare” va avanti. Fino al 12 giugno tanti gli eventi in programma per la cittadinanza

Grosseto: A maggior ragione dopo le dichiarazioni del Presidente del consiglio, che ha affermato di aver realizzato la manovra per scippare i referendum ed evitando il voto che avrebbe fatto vincere il SI e che, allo stesso modo, avrebbe ripresentato la proposta a favore del nucleare una volta calmate le acque,

come se gli italiani non fossero in grado di scegliere, il Comitato Maremma del “Vota sì per fermare il nucleare” continua la sua opera d'informazione. Sono diversi gli eventi in programma fino al 12 giugno, data in cui i cittadini saranno chiamati a votare per il referendum. L'emendamento approvato dal Senato passerà adesso al vaglio della Cassazione che deciderà se il referendum si svolgerà o meno. Si parte venerdì 6 aprile con la presentazione del libro “Nucleare: a chi conviene?”, di Gianni Mattioli e Massimo Scalia, che si terrà alle ore 18,00 nella Sala conferenze del Museo di storia naturale della Maremma, con la concessione del patrocinio da parte della Fondazione Grosseto Cultura. Il libro, edito da Edizioni Ambiente, spiega cosa significherebbe per l’Italia investire sull’energia atomica anziché su fonti rinnovabili come il fotovoltaico e l’eolico basandosi su un'analisi di dati reali e documentati provenienti da fonti internazionali. Gli autori sono tra i padri dell’ambientalismo scientifico in Italia. Docenti alla facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’Università “La Sapienza” di Roma, hanno entrambi ricoperto importanti incarichi politici.

Venerdì 13 maggio, sempre alle 18,00, proiezione di un cortometraggio e di un documentario sui disastri di Chernobyl e di Fukushima. L'incontro che si terrà nella Sala conferenze del Museo di storia naturale della Maremma vuole ricordare a 25 anni dall'anniversario di Cernobyl, le condizioni in cui vivono ancora oggi le popolazioni delle aree contaminate e stabilire le "connessioni" non troppo lontane tra l'incidente in Ucraina e il più recente in Giappone. Durante l'incontro saranno proiettati alcuni filmati tra cui il reportage realizzato dalla trasmissione Le iene realizzato a Prjpiat, nella cosiddetta "zona morta", il cortometraggio The door di Juanita Wilson e James Flynn, candidato agli Oscar nel 2010 e un dossier su Fukushima, realizzato da SkyTg24.

Giovedì sera, 19 maggio, ci sarà una cena denuclearizzata “A tavola per i referendum” organizzata al Circolo Arci khorakhane, in via Ugo Bassi 62 a Grosseto, alle ore 20,00. A seguire ci sarà la proiezione di filmati e reportage su Chernobyl e Fukushima. Per informazioni chiamare il numero 349.0089398. La domenica seguente, 22 maggio, ci sarà invece una manifestazione a Montalto di Castro contro il nucleare.

Inoltre il Comitato organizzerà stand e banchetti informativi nel centro storico di Grosseto per tutto il mese di maggio e l'inizio di giugno. Gli stand saranno tutti i giovedì di maggio, dal 5 al 26, e giovedì 9 giugno, la mattina dalle 9 alle 13 in piazza De Maria davanti alla pizzeria Pappagone. Mentre il venerdì lo stand si sposterà in piazza Socci dalle 16 alle 20. Per partecipare agli stand o per richiedere materiale informativo è possibile visitare il sito www.festambiente.it, chiamare il numero 0564.48771 o scrivere a fermiamoilnucleare@festambiente.it.

Hanno aderito al Comitato: Legambiente, Amici della Terra Grosseto, Wwf Grosseto, Libera, Movimento difesa del bene comune, Arci comitato provinciale, Mdc Grosseto, Rete dei comitati per la difesa del territorio, Comitato Terra di Maremma, Uisp, Terra, Cittadinanzattiva, Rete degli studenti medi di Grosseto, Associazione culturale Futuro di Maremma, Le Orme, Aics, Slow food, Giovani comunisti, Centro donna Grosseto, Federazione della sinistra, Pro loco di Alberese, Pro loco Marina di Grosseto, Sel, Festival resistente, Ecodem.

mercoledì 16 marzo 2011

Risparmio e Sostenibilita'

Risparmio e Sostenibilità a TermoidraulicaClima Ecoenergie 2011clicca per link


TermoidraulicaClima Ecoenergie è un’occasione per parlare dei vantaggi economici e dei benefici ambientali ottenibili grazie al ricorso ad impianti termoidraulici di ultima generazione, ma anche un momento per gli operatori di settore per aggiornarsi sulle tendenze che guideranno la crescita del comparto nei prossimi mesi e per creare nuove relazioni e nuovi accordi commerciali nel rispettodell’ambiente per uno sviluppo sostenibile. Questi alcuni dei nodi che saranno sviluppati nell’ambito della 17° edizione di Termoidraulica Clima Ecoenergie 2011, la mostra dedicata al settore dell’impiantistica idrotermosanitaria e della climatizzazione organizzata da Senaf, che si terrà a PadovaFiere dal 30 marzo al 2 aprile 2011. Tra gli aspetti che saranno trattati ci saranno i vantaggi ottenibili mediante le operazioni di ristrutturazione, sia sul piano del miglioramento della qualità abitazioni degli edifici, sia sotto il profilo del risparmio economico tenedo conto del rispetto dell’ambiente per uno svilupposostenibile.

Dispositivi ecocompatibili Per avere un’idea più precisa dei vantaggi ottenibili grazie all’utilizzo di dispositivi ecocompatibili per il rispetto dell’ambiente e uno sviluppo sostenibile, basti pensare che dal punto di vista ambientale, il risparmio energetico e quindi la riduzione delle emissioni inquinanti va dai 70 kWh al mq mediamente consumati da un´abitazione tradizionale europea, in Italia si parla invece di 130 kWh, ai 33 kWh al mq di una casa energeticamente adeguata, mentre dal punto di vista monetario, prendendo come esempio di riferimento un appartamento di 100 mq, si passa da una spesa annua che oscilla tra 1.500-2.000 euro per il riscaldamento di un casa tradizionale, ai circa 160 euro annui necessari a climatizzare un appartamento in classe A.

Direttiva europea RES La Direttiva europea RES (Renewable Energy Sources), che invita gli stati membri a sviluppare schemi di qualificazione e certificazione delle competenze per gli installatori di piccoli impianti ad energia rinnovabile, tra cui quelli a pompa di calore, validi in tutta l’Unione Europea, rappresenta una grande opportunità di qualificazione e specializzazione per gli operatori del settore. Un cambiamento importante orientato verso lo sviluppo sostenibile, per un comparto che dà occupazione complessivamente a 7.250 lavoratori, per un giro d’affari di 1.400 milioni di euro.

L’Area Focus Pompe di Calore TermoidraulicaClima Econergie dedica una sezione speciale a questo settore. L’Area Focus Pompe di Calore permetterà a installatori e progettisti di toccare con mano tutti i vantaggi di questa tecnologia: grazie alle aziende partner verranno presentati i sistemi di installazione più efficaci in termini di contenimento dei costi, riduzione dell’impatto ambientale per unosviluppo sostenibile. Secondo uno studio sui sistemi di climatizzazione emerge, infatti, che, ipotizzando che il 30% della domanda di servizio venga soddisfatta con sistemi a pompa dicalore a ciclo annuale, è possibile ridurre i consumi di energia di circa 4,6 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep), pari a circa 10,5 milioni di tonnellate di CO2 evitate.

Un appuntamento irrinunciabileL’aggiornamento degli impiantisti è uno degli importanti obiettivi di Termoidraulica Clima Ecoenergie – ricorda Emilio Bianchi, Direttore di Senaf – Iniziative come l’Area Focus Pompe diCalore possono dare un contributo concreto alla formazione e specializzazione dei professionisti del settore”. Ancora una volta, Termoidraulica Clima Ecoenergie si conferma un appuntamento irrinunciabile per conoscere e promuovere le migliori soluzioni impiantistiche, imprimendo un’ulteriore accelerazione alla crescita del comparto nell’ottica di uno sviluppo sostenibile. Per evitare di fare la fila in Fiera potete cliccare qui per ricevere la tessera per l’ingresso gratutito al vostro indirizzo e-mail. Per maggiori informazioni visitate il sito web di TermoidraulicaClima.


martedì 8 marzo 2011

United Nations investigate ecological farming.

UN expert makes case for ecological farming practices to boost food productionclicca per link

8 March 2011 – Small-scale farmers can double food production in a decade by using simple ecological methods, according to the findings of a new United Nations study released today, which calls for a fundamental shift towards agroecology as a poverty alleviation measure.

“To feed 9 billion people in 2050, we urgently need to adopt the most efficient farming techniques available,”says Olivier De Schutter, the UN Special Rapporteur on the right to food and author of the report, entitled “Agro-ecology and the right to food.”

“Today’s scientific evidence demonstrates that agroecological methods outperform the use of chemical fertilizers in boosting food production where the hungry live – especially in unfavourable environments,” he added.

Agroecology applies ecological science to the design of agricultural systems that can help put an end to food crises and address climate-change and poverty. It enhances soils productivity and protects the crops against pests by relying on the natural environment such as beneficial trees, plants, animals and insects, according to the study.

“To date, agroecological projects have shown an average crop yield increase of 80 per cent in 57 developing countries, with an average increase of 116 per cent for all African projects,” Mr. De Schutter says. “Recent projects conducted in 20 African countries demonstrated a doubling of crop yields over a period of 3 to 10 years.”

Conventional farming relies on expensive inputs, fuels climate change and is not resilient to climatic shocks, notes the study, which is based on extensive review of existing scientific data.

“It simply is not the best choice anymore today,” Mr. De Schutter stresses. “A large segment of the scientific community now acknowledges the positive impacts of agroecology on food production, poverty alleviation and climate change mitigation – and this is what is needed in a world of limited resources.

“Malawi, a country that launched a massive chemical fertilizer subsidy programme a few years ago, is now implementing agroecology, benefiting more than 1.3 million of the poorest people, with maize yields increasing from 1 ton per hectare to 2-3 tons/ha,” Mr. De Schutter writes.

The report also points out that projects in Indonesia, Viet Nam and Bangladesh recorded up to 92 per cent reduction in insecticide use for rice, leading to important savings for poor farmers.

“Knowledge came to replace pesticides and fertilizers. This was a winning bet, and comparable results abound in other African, Asian and Latin American countries,” the independent expert notes in the report presented to the UN Human Rights Council in Geneva.

He adds that the approach is also gaining ground in developed countries such as the United States, Germany and France. “However, despite its impressive potential in realizing the right to food for all, agroecology is still insufficiently backed by ambitious public policies and consequently hardly goes beyond the experimental stage,” he points out.

The report also identifies measures that States should implement to scale up agroecological practices.

“Agroecology is a knowledge-intensive approach. It requires public policies supporting agricultural research and participative extension services,” Mr. De Schutter says. “States and donors have a key role to play here. Private companies will not invest time and money in practices that cannot be rewarded by patents and which don’t open markets for chemical products or improved seeds,” he adds.

Sostenibilita' in Maremma.


La sostenibilità come risorsa in Maremmaclicca per link


Si terrà venerdì 11 marzo 2011, dalle 9.00 alle 12.00, presso la Sala Pegaso, Provincia di Grosseto, in Piazza Dante a Grosseto, il convegno internazionale "Sviluppo sostenibile e nuovi lavori: dall’idea alla pratica"

Grosseto: L’incontro fa parte del progetto europeo “Nuove professionalità attraverso le competenze per lo Sviluppo Sostenibile” (New Jobs Through ESD Competencies) che vede, tra i partners, Confindustria Grosseto, la Provincia di Grosseto, il Laboratorio di Educazione Ambientale “La Finoria” di Gavorrano, l’Università di Luneburg (Germania),

la città di Malmö (Svezia), l’Istituto di Istruzione Professionale “Da Vinci”, Arcidosso (Grosseto), l’ITIS “Monaco” di Cosenza. La sostenibilità è una grande opportunità: per l’impresa, per il lavoro, per la formazione. E, soprattutto, è già una realtà. Come dimostra la città di Malmö (eletta tra le prime dieci città “verdi” del pianeta in un rapporto 2007 del Worldwatch Institute). A Malmö, cittadina nel sud della Svezia, è stato costruito il quartiere Bo01 (dallo svedese bonollet che significa abitare). Un vero e proprio villaggio ecologico dove l'uso dell'edilizia eco-sostenibile e delle energie rinnovabili concorrono a creare la città del futuro. La città è stata strutturata in modo tale che la viabilità urbana favorisca il trasporto pubblico e le biciclette con una ricca rete di piste ciclabili. Infine, il quartiere utilizza un approccio orientato al 100% alle energie sostenibili: Bo01 è autosufficiente grazie ad un sistema di pannelli solari, impianti eolici e fotovoltaici che aiutano a minimizzare l'uso di energia, mantenendo l'integrità complessiva della forma architettonica e urbana. E si tratta solo di un esempio. Negli ultimi anni, la città è cresciuta, sono aumentati i posti di lavoro, le imprese si sono specializzate e diversificate, accompagnando lo sviluppo sostenibile. ‘Nuove professionalità attraverso le competenze per lo Sviluppo Sostenibile’ (New Jobs Through ESD Competencies) è un progetto che mira al trasferimento dell’innovazione, attraverso un manuale ma anche attraverso buone pratiche. Che, in Maremma, sono già in atto. Durante il convegno saranno presentati i casi di due aziende che operano nella provincia di Grosseto, Marine Supply “Motori navali alimentati da batterie a idrogeno: le tecnologie sostenibili e nuovi futuri industriali” ed Elettromoderna “Casa del Sole: la prima costruzione ecosostenibile in classe ‘A’ del Centro-Sud Italia”.Tra gli interventi in programma: l’Università di Luneburg “Educazione per lo Sviluppo Sostenibile e potenziale sociale”; la Municipalità di Malmö “Malmö, la città di domani è già realtà: un approccio integrato alla sostenibilità”; la Fondazione Sviluppo Sostenibile (Roma) “La Green Economy in Italia, risultati e prospettive”; la Provincia di Grosseto “Sviluppo sostenibile in Maremma: lo stato attuale e le prospettive professionali”. Saranno inoltre presentate le ragioni del progetto europeo “Nuove Professionalità attraverso le Competenze per lo Sviluppo Sostenibile”, mentre il Laboratorio di Educazione Ambientale “La Finoria”, di Gavorrano, presenterà le azioni di progetto e un successivo intervento formativo, gratuito, per professionisti e amministratori pubblici. I lavori saranno aperti da Roberto Frosolini, presidente Gruppo Piccola Industria di Confindustria Grosseto. La partecipazione al convegno prevede l’accreditamento, ai fini della formazione continua, dei pedagogisti ANPE. Su richiesta, sarà rilasciato attestato di partecipazione. Per informazioni: Confindustria Grosseto, 0564.468.811, info@confindustriagrosseto.it Programma completo scaricabile all’url: www.njesd.com


sabato 5 marzo 2011

Maremma: territorio del parco regionale


Territorio e vegetazione: Parco Regionale della Maremma

Il territorio del parco della Maremma si può suddividere in due grandi sottounità geomorfologiche: da una parte i monti dell’Uccellina, dall’altra la piana dell’Ombrone, che risulta maggiormente modificata dall’azione delle inondazioni, dal pascolo, dalle coltivazioni e soprattutto dalle bonifiche.

In generale, il paesaggio poco si discosta da quello tipico della Toscana meridionale:le forme dei rilievi sono dolci e per lo più smussate, mentre le valli sono poco profonde, a causa dell’alta erodibilità delle rocce sottoposte ad agenti atmosferici.

I monti dell’Uccellina si spingono fino al mar Tirreno (ovest), dove vengono in contatto con le dune sabbiose, e sono circondati dalle pianure alluvionali dei fiumiOmbrone ed Albegna; verso sud, la catena collinare declina gradualmente fino aTalamone (limite sud del parco), e i rilievi si fanno sempre più bassi e dolci.

Dal punto di vista idrografico, il Parco presenta due tipologie di corsi d’acqua: nelle pianure si trovano molti canali artificiali di varie dimensioni creati per bonificare la palude; sui rilievi si trovano molti corsi d’acqua naturali a carattere fortemente torrentizio.

La vegetazione di base del parco è costituita da lecci; a questi alberi si affiancano nei versanti orientali la fillirea, il lentisco, il corbezzolo, l’erica e la quercia da sughero.
Nei versanti orientali e settentrionali si trovano invece, oltre ai lecci, l’orniello, laroverella, il biancospino, la vitalba, l’edera e il sorbo.

Nel sottobosco crescono ciclamini, liane, pungitopo, asparagi selvatici, mentre è abbastanza diffuso un po’ ovunque l’acero trilobo.

Il versante occidentale dei monti dell’Uccellina si presenta più degradato ed arido, perciò è disseminato di macchie intricate di liane, eriche, lentischi e filliree.

Il versante orientale è invece adatto alla crescita del bosco e ospita varie specie di arbusti come la ginestra, il mirto, l’erica e la lavanda.

Negli ambienti più rocciosi si è adattata una serie di piante in grado di resistere alla siccità: sono da citare l’euforbia arborea, la sabina marittima, l’oleastro e la rarissima palma nana.

In molte zone in cui la vegetazione arborea è stata distrutta o è andata diradandosi per cause naturali avanza la gariga, cioè un complesso di vegetazione bassa che vive su rocce o terreni calcarei.
Essa comprende il rosmarino, il cisco, il lentisco e l’erica rosa, oltre ad una buona varietà di orchidee selvatiche.

Sul litorale si incontra la tipica vegetazione pioniera che si adatta ai terreni sabbiosi:euphorbia, sporobulus pungens, xanthium italicum, mentre alle loro spalleechinophora, calystella ed eryngium creano le dune con i loro apparati radicali.

Infine non meno importante è la vegetazione antropica, cioè impiantata dall’uomo, come gli uliveti abbandonati o i boschi di pini creati sulle coste per proteggere le coltivazioni dai venti marini.